venerdì 24 febbraio 2012

Antonio Vivaldi/ 1 - L'Europa artistica

Matematica, fisica, musica - Lez. 2/c di Beatrice Boccardi


Venezia, una gita in gondola, due pittori - uno tedesco, sulla sinistra, con barba a punta e turbante, veneziano quello sedutogli accanto [1]. E musica - un liuto, un chitarrone... In questa immagine c'è già  tutto il senso dell'essere un artista europeo, un secolo prima di Antonio Vivaldi. Vediamo.
Albrecht Dürer (1471-1528), tedesco, pittore e incisore, nel suo primo viaggio in Italia, a Venezia, nel 1494-1495, incontrò Giovanni Bellini (c. 1430–1516), il più famoso pittore veneziano dell’epoca, e altri artisti. Egli fece il suo secondo viaggio in Italia nel 1505–1507.
Dürer  era interessato alla matematica, alla prospettiva, alle proporzioni ideali del corpo umano dal punto di vista artistico. Nel 1525 compose un trattato sulla geometria descrittiva, nel 1527 un trattato sulle fortificazioni. Infine, nel 1528 scrisse un trattato sulle proporzioni del corpo umano:“ ... la matematica greca, dimenticata in Europa durante il Medioevo, fu riscoperta nel Rinascimento (1400-1600 circa). In quel tempo, artisti con capacità matematiche cominciarono a interessarsi dei problemi della prospettiva… e delle proprietà sorprendenti, quasi mistiche, della sezione aurea… che appare preminente in relazione al pentagono regolare. Per questi motivi, alcuni artisti studiarono procedure per la costruzione di poligoni regolari. Non aveva importanza se queste procedure fossero vecchie o nuove; non contava nemmeno che fossero esatte, ma solo approssimative. Esse dovevano servire all’uso da parte di pittori, architetti  e disegnatori, non per la contemplazione degli studiosi di geometria ” [2]. Il lavoro degli artisti impegnati anche in studi scientifico-matematici ebbe… nelle scienze descrittive effetti rivoluzionari” [3].


Sopra, pagine del Trattato di Geometria di Albrecht Dürer, dal Fondo Rare Book and Manuscript Collection della Columbia University. [4], [5]. Sotto, particolare, la proiezione di un oggetto tridimensionale – proprio un liuto – sulla pagina bidimensionale.



L’atteggiamento intellettuale di Dürer univa la creatività artistica agli strumenti geometrici sui quali la rappresentazione prospettica si basa. Ma i pittori non sono i soli a beneficiare di questi studi. In un post precedente si è parlato dell’ellisse e della liutaria, dei rapporti geometrici delle forme degli strumenti musicali. Ai pittori bisogna aggiungere i musicisti.






Nell’Europa dal Rinascimento all’Illuminismo (e anche dopo) gli artisti viaggiano per approfondire le loro conoscenze culturali specifiche. Abbiamo accennato a Dowland che viene in Italia per studiare il madrigale. Viaggiano per mecenatismo, perché chiamati da un principe amante della musica e dell’arte– e qua gli esempi sono innumerevoli. Per questo periodo, oltre a Vivaldi, del quale stiamo per parlare, ricordiamo Leonardo, e fra i musicisti Corelli, chiamato a Stoccolma dalla regina Cristina. Fra il XVI e il XVIII secolo, al di là delle differenze e delle contrapposizioni politiche e religiose, gli artisti europei non smettono di incontrarsi e costruiscono una cultura comune che non è solo di un singolo paese, ma dell’intero continente. Voltaire nel Secolo di Luigi XIV parla di Europa come “società degli spiriti” [6]. E Chabod due secoli dopo scrive:“E’ carattere particolare, glorioso dell’Europa, … che in mezzo a tutte le innumerevoli guerre di successione, di religione, civili, fra le cospirazioni, i delitti, le follie, vi siano stati uomini che hanno coltivato le arti utili e le arti piacevoli” [7].


Riferimenti
[1] G. D'Andrea, Giovanni Bellini e Albrecht Dürer festeggiati a Venezia, 1858. http://gemmedartitaliane.com/texts/Pietro%20Selvatico/Giovanni%20Bellini%20e%20Albrecht%20Durer%20festeggiati%20a%20Venezia.pdf
[2]  Raul A. Simon, Approximate Construction of Regular Polygons: Two Renaissance Artists [Leonardo e Dürer ]: http://mathdl.maa.org/mathDL/46/?pa=content&sa=viewDocument&nodeId=1056
[3] Paolo Rossi, La nascita della scienza moderna in Europa. Roma-Bari, Laterza, 1997, p. 60.
[4] http://mathdl.maa.org/mathDL/46/?pa=content&sa=viewDocument&nodeId=2591&bodyId=3058
[5] Frank Swetz, Victor Katz,
http://mathdl.maa.org/mathDL/46/?pa=content&sa=viewDocument&nodeId=3193[6] Voltaire, Il secolo di Luigi XIV, cap. XXXIV,
http://www.montesquieu.it/biblioteca/Testi/Secolo_Luigi_XIV.pdf
[7] Federico Chabod, Storia dell’idea d’Europa. Roma-Bari, Laterza, 1995, pp.114-115 (1a edizione 1961).


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